Nazionale

Sul Lago Maggiore si veleggia “Plastic free” con Uisp Varese

Domenica 7 luglio una “veleggiata amatoriale” per sensibilizzare sull’emergenza dei rifiuti in plastica cittadini ed esercenti

 

Ogni anno nel mondo vengono prodotte 396 milioni tonnellate di plastica. Di queste, 100 milioni, oltre il 25%, finiscono disperse nell’ambiente. Se continuiamo di questo passo le previsioni non possono essere tanto rosee: entro il 2030, l’inquinamento dato da questo materiale sarà doppio rispetto all’attuale, ed in particolare gli oceani (dove attualmente finisce l’80% degli scarti in plastica da fonte terrestre) saranno i più colpiti.

Le nuove direttive europee indicano che dal 2021 non si potranno più produrre e utilizzare le plastiche monouso. La campagna “Varese Plastic Free” punta a sensibilizzare cittadini ed esercenti e, nell’ambito dell’operazione “Goletta dei laghi” che si terrà nella prima settimana di luglio sul Lago Maggiore, propone una “veleggiata amatoriale” che si terrà domenica 7 luglio. All’iniziativa ha aderito con entusiasmo il Club Velico Velagranda Varese a.s.d., bandiera Uisp Varese negli sport nautici che, consapevole delle dimensioni assunte dal problema della plastica e la sua incidenza nei laghi e nei mari, si è subito unito per sensibilizzare il mondo della vela, sul territorio e non solo.

Accanto alle barche del Club Velico Velagranda Varese saranno presenti anche le barche di altri Circoli velici aderenti alla Uisp Varese. Lo scopo della veleggiata che si svolgerà nelle acque antistanti Angera, Ranco e Ispra è di proporre nuove idee e buone pratiche per incoraggiare la conversione di velisti e circoli nautici al “Plastic free”. Non solo in barca, naturalmente.

Già oggi si parla di “isole di plastica” formate dalle correnti che accumulano i rifiuti  dispersi nel mare e senza andare troppo lontano, anche il nostro mar Mediterraneo è interessato al fenomeno ed è la sesta grande zona di accumulo di rifiuti plastici al mondo. Questi dati non possono, ma soprattutto non devono lasciarci indifferenti soprattutto se consideriamo anche i danni provocati alla fauna marina. Si stima che nel 95% degli volatili marini ci sia presenza di plastica nello stomaco e che se continuiamo di questo passo nel 2050 nei mari sarà presente una quantità di plastica maggiore alla quantità di pesci. (Fonte: Varesenews.it)